Il processo: ascoltare per costruire
Lavoriamo con una cabina di regia composta da operatori sanitari e sociali, Comune e ASL, progettando incontri partecipativi con associazioni, gruppi informali e cittadini. Dopo una prima fase di progettazione, abbiamo realizzato un incontro per raccogliere i bisogni di chi vive e lavora nel territorio: giovani, persone straniere, comunità LGBTQ+, operatori sociali e sanitari, volontari.
Il cuore di questo incontro sono stati i cerchi di parola, spazi in cui tutti hanno potuto condividere esperienze e visioni in un clima di ascolto e dialogo autentico. Qui sono emersi bisogni reali e prospettive nuove, che abbiamo raccolto anche attraverso un questionario diffuso in tutta Forlì.
Ridare centralità alle persone
Casa Community Lab non è solo un processo di progettazione, è un atto politico e culturale: significa ridare centralità alle persone nella costruzione dei servizi pubblici. In un contesto di risorse sempre più scarse, creare rete tra ASL, Comune, associazioni e cittadinanza è fondamentale per trovare soluzioni efficaci, sostenibili e vicine ai reali bisogni delle persone.
Non possiamo dare per scontato il nostro Servizio Sanitario Universale, una delle conquiste più importanti del nostro Paese. Se oggi non impariamo a  conoscerlo, rischiamo di perderlo. Casa Community Lab è un’opportunità per proteggerlo, rendendolo più vicino, accogliente e capace di rispondere alle complessità del presente.
Nei prossimi mesi trasformeremo i bisogni in idee concrete, creando prototipi di servizi da testare sul territorio. La Casa di Comunità di Forlì aprirà nel 2026, ma già oggi possiamo costruire le basi perché sia un luogo di cura davvero accessibile a tutte e tutti. Casa Community Lab è la dimostrazione che le persone, se coinvolte, possono fare la differenza. Perché la sanità pubblica è di tutti, e tutti possiamo contribuire a renderla migliore.