Il progetto, partito a settembre 2024 e concluso ad aprile 2025, ha supportato la rete antiviolenza della Città Metropolitana di Bologna attraverso un percorso di auto-formazione basato sull’approccio dialogico. L’obiettivo era rafforzare la fiducia e la conoscenza reciproca tra gli attori della rete, migliorare il percorso di uscita dalla violenza per le persone che ne sono vittime e sviluppare nuove azioni concrete per rendere più efficace l’accompagnamento.
Il percorso ha coinvolto attivamente centri antiviolenza, forze dell’ordine, magistratura, servizi sociali, pronto soccorso e altri enti, facilitando un dialogo costruttivo tra soggetti che operano su livelli diversi del processo.
Tra gli strumenti chiave utilizzati: l’approccio dialogico, il flussogramma, una mappatura visuale del percorso di uscita dalla violenza, e il Dialogo del buon futuro, che ha portato alla definizione di un piano d’azione condiviso.
La rete antiviolenza della Città Metropolitana di Bologna esiste da alcuni anni e riunisce diversi attori istituzionali e del terzo settore, ciascuno con ruoli e funzioni specifiche nel percorso di accompagnamento delle persone vittime di violenza.
Tuttavia, vi era una difficoltà diffusa nel collaborare in maniera coordinata, sia per la complessità del sistema, sia per la scarsa conoscenza reciproca tra i soggetti coinvolti. Inoltre, alcuni centri antiviolenza percepivano una certa diffidenza nei loro confronti da parte delle istituzioni, e mancava un dialogo strutturato su temi cruciali come la ritrattazione delle denunce e l’accompagnamento degli uomini autori di violenza.
Abbiamo scelto di lavorare su questo progetto perché crediamo che il rafforzamento della rete tra i soggetti coinvolti nel contrasto alla violenza nelle relazioni intime sia essenziale per migliorare il supporto alle persone che ne sono vittime. Creare spazi di dialogo e fiducia tra gli operatori di settori diversi permette di superare le frammentazioni e costruire soluzioni più efficaci. Inoltre, utilizzare l’approccio dialogico in un contesto istituzionale ha rappresentato una sfida e un’opportunità: promuovere un confronto più informale ha facilitato una maggiore collaborazione e alleanza tra i partecipanti.
Il progetto ha visto alcuni passaggi fondamentali prendere luogo a:
Abbiamo riscontrato una resistenza iniziale all’approccio dialogico: alcuni partecipanti, soprattutto delle istituzioni, erano scettici su un metodo così informale. Tuttavia, il dialogo ha permesso di superare rapidamente queste resistenze, facendo emergere alleanze inaspettate. 
Il gruppo di lavoro della Città Metropolitana era molto appassionato ma poco organizzato, questo ha reso necessario un forte lavoro di facilitazione per mantenere il processo efficace. 
 Abbiamo inoltre lavorato intensamente per superare preconcetti e diffidenze tra gli attori della rete, favorendo la costruzione di un linguaggio comune e nuove sinergie.
Approccio dialogico: ha permesso di creare uno spazio di confronto informale e di fiducia, superando rigidità istituzionali. 
Flussogramma: una mappatura visuale del percorso di uscita dalla violenza che ha aiutato a identificare punti critici e opportunità di miglioramento. 
Gruppi di lavoro tematici: dedicati a temi specifici emersi nel processo, come la ritrattazione delle denunce e il ruolo degli uomini autori di violenza. 
Dialogo del Buon Futuro: uno strumento per immaginare scenari desiderabili e pianificare azioni concrete per raggiungerli.

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